L’ascesa di Douglas Wigdor, avvocato del #MeToo, che ora ha dato il via allo scandalo Puff Diddy (2025)

Per oltre un decennio, Casandra Ventura e Sean Combs hanno vissuto quella che sembrava una felice vita di coppia. La cantante R&B, che si esibisce con lo pseudonimo di Cassie, ha firmato per l’etichetta del magnate dell’hip hop nel 2006, quando aveva 19 anni, e i due hanno sfilato fianco a fianco sui red carpet fino alla rottura, avvenuta nel 2018. L’anno precedente, Ventura era stata immortalata dai fotografi quando Diddy, in una tipica dimostrazione di noncuranza, si è disteso in modo scomposto sui gradini che portavano al Met Gala.

La rivelazione di queste foto, avvenuta circa un anno fa, è stata improvvisa, scioccante e totale. Per l’avvocato che ha presentato la denuncia che ha fatto precipitare la crisi di Combs, si trattava di una sorta di marchio di fabbrica.

«La mia prassi ha sempre previsto, perlopiù, il tentativo di valutare la credibilità delle persone», ha dichiarato di recente l’avvocato Douglas Wigdor. «Di lei ho avuto la netta sensazione che fosse una persona estremamente credibile e che soffrisse ancora oggi».

Lo studio legale Wigdor LLP si occupa principalmente di questioni di discriminazione sul lavoro e condotta sessuale inappropriata. Dalla fondazione dello studio nel 2003, l’avvocato che gli dà il nome ha accettato vertenze sempre più di alto profilo, soprattutto man mano che il movimento #MeToo sensibilizzava l’opinione pubblica sui metodi di ricorso a disposizione delle vittime di reati sessuali commessi da uomini famosi.

Nel corso di una conversazione nel suo ufficio di Manhattan la scorsa estate, Wigdor ha effettivamente ammesso di aver dovuto esplorare canali mediatici inconsueti quando ha accettato Ventura come cliente. Da allora, ha passato al setaccio templi del gossip online sulle celebrità afroamericane come The Shade Room e Lipstick Alley, interessandosi in particolare al lavoro di un’utente di TikTok che ha indagato sulla situazione legale di Combs (e tessuto le lodi di Wigdor). Il fulcro dell’incarico, tuttavia, potrebbe richiamare alla mente una serie di cause legali da lui intentate contro imputati come Harvey Weinstein, la National Football League, la Recording Academy e, dalla scorsa settimana, Garth Brooks.

Nel novembre 2023, Wigdor ha sporto denuncia contro Combs per conto di Ventura. L’istanza denunciava un ciclo di violenze e abusi sessuali proseguito per tutta la durata della relazione tra i due e conteneva l’ormai tristemente famoso termine freak offs: complesse performance sessuali di giorni, alimentate da droghe, che, secondo quanto sostenuto da Ventura, prevedevano talvolta che Combs la costringesse a fare sesso con vari escort mentre lui filmava.

La denuncia iniziava con un avviso sulla presenza di contenuti sensibili, una mossa insolita che la copertura mediatica e le discussioni online sulle accuse hanno commentato spesso. Pur di legittima utilità (l’istanza conteneva resoconti dettagliati delle presunte violenze di Combs), una simile impostazione dimostrava anche la capacità di Wigdor di plasmare la narrazione pubblica. Ventura e Combs raggiunsero un accordo il giorno dopo, ma a quel punto la stampa internazionale era ormai in possesso di un nuovo e indelebile ritratto di un titano della cultura.

Le ripercussioni di quell’istanza continuano a farsi sentire. Nei mesi successivi all’accordo, Combs ha dovuto affrontare più di altre 10 cause per presunta violenza carnale (una di quelle denunce è stata sporta proprio da Wigdor). La settimana scorsa, l’avvocato di Houston Tony Buzbee ha dichiarato di essere attualmente il rappresentante di 120 clienti in future cause per condotta sessuale inappropriata, e ha promesso in una conferenza stampa che grazie a queste cause «molte persone potenti saranno smascherate». A settembre, quando la procura ha presentato capi d’accusa federali di traffico sessuale e associazione per delinquere contro Combs, l’incriminazione faceva esplicito riferimento alle accuse di Ventura (Combs si è dichiarato non colpevole e ha negato qualunque illecito in relazione alle cause che deve affrontare, mentre il suo avvocato ha detto, a proposito delle clienti di Buzbee, che Combs non può «affrontare ogni accusa infondata in quello che è diventato uno sconsiderato circo mediatico»).

Considerata la fama straordinaria di cui Combs ha goduto nei decenni precedenti, può darsi che se Ventura non avesse sporto denuncia l’effetto cascata non avrebbe mai avuto luogo.

Combs e il suo team legale hanno commesso un «errore madornale», ha detto Wigdor. In molti casi, un’accusa che comporta un tale livello di rischio per la reputazione verrebbe risolta in via confidenziale, prima che venga intentata una causa sotto gli occhi di tutti.

«Forse pensavano che stessimo bluffando, che non avremmo fatto causa», ha aggiunto.

Wigdor ha dichiarato di non bluffare mai in questi scenari, un’affermazione resa con poca spavalderia. Ha modi asciutti e calmi, a volte magari un po’ inquietanti, ma niente affatto autoritari. Anche se, mentre siede circondato da ritagli di giornale incorniciati che lo descrivono con superlativi come «l’avvocato del #MeToo più importante d’America», non si può dire che la sua reputazione gli dispiaccia, di certo non la rivendica nemmeno.

L’ascesa di Douglas Wigdor, avvocato del #MeToo, che ora ha dato il via allo scandalo Puff Diddy (2025)
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Author: Carlyn Walter

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